Lettera Pastorale per la Settimana Santa 2018

+ SALVATORE MICALEF

PER GRAZIA DI DIOSANTA CHIESA

VESCOVO ORDINARIO

 

Prot. n. 141/2018 v-o

 

LETTERA PASTORALE PER LA SETTIMANA SANTA 2018

Carissimi fratelli e sorelle, pace e benedizioni nel Signore Gesù!

Ormai siamo vicini alle porte della Settimana Santa. Occasione più che straordinaria per preparare il cuore e lo spirito a meditare e rivivere con profondità e devozione la Passione del Signore che si è fatto uomo per noi, e si è addossato i nostri vili peccati per la nostra salvezza, “perché non moriamo in eterno, ma restiamo in vita” (2Tm 2,8-13). I giorni del Triduo pasquale rendono attuale la memoria del dono che Gesù ha fatto e continua a fare di sé stesso all’umanità in ciascuno di noi. Nel suo cammino verso il luogo del Suo supplizio finale, il Calvario, il Signore abbraccia insieme alla croce, la difficile e dura obbedienza verso il Padre, accogliendo su se stesso il progetto di salvezza che risplenderà con la luce della Resurrezione. Il Signore Gesù invita ciascuno di noi a fare il cammino in sua compagnia, aiutandolo con le nostre misere forse a portare la sua Croce. Conosce la nostra debolezza, le paure e le resistenze, i piccoli e grandi tradimenti. Ma nonostante tutto Egli ci vuole bene e ci ama di un amore Misericordioso, ma, bisogna anche precisare, che Gesù è Giudice, “e verrà a giudicare i vivi e i morti e il Suo Regno non avrà fine”, (Credo).

Carissimi Fratelli e Sorelle, mi rivolgo a ciascuno di voi per offrirvi il mio saluto e il mio augurio. Nelle mie visite alle varie cappellanie e famiglie in Italia e all’Estero, durante questi tre anni di ministero episcopale, ho conosciuto molti di voi. Al contempo però ho percepito in tanti una fede profonda, ma anche, bisogna dirlo, una fede alle volte rituale e abitudinaria, come se tutto va per scontato. Ma non è così, la fede in Cristo non si può vivere solo sulla spinta di tradizioni o come un elemento sociale esteriore, pur importante, ma non fondamentale per ottenere la vita eterna. Siamo chiamati e siete chiamati a fare delle fede un elemento di scelta consapevole, che si matura continuamente nella relazione con Dio e con il prossimo e ha bisogno di essere resa visibile nella vita quotidiana. Siete chiamati ad approfondire la relazione tra voi e Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, tra voi e la comunità cristiana in cui siete inseriti e chiamati ad agire in virtù di essere cristiani. La Pasqua è un’occasione unica, favorevole, per ritrovarsi insieme come credenti e per vivere il momento centrale della nostra fede: la morte e Resurrezione di Gesù nostro Signore. Non si tratta di vivere le celebrazioni pasquali come un dovere, una tradizione staccata dall’adesione profonda, ma piuttosto come una scelta che ci definisce come credenti e come parte cooperante della comunità cristiana cattolica.

Carissimi, non abbiate paura di vivere la nostra fede, di approfondirla, di raccontarla, di testimoniarla, anche di interrogarla. Non ci sia timore nell’affrontare i dubbi, per capirla e amarla meglio. La fede è certo dono di Dio, ma va anche coltivata, aiutata, stimolata, con la preghiera e i sacramenti. I sacerdoti delle vostre parrocchie, i diaconi, le religiose e i religiosi che vi accompagnano e vi aiutano, sono chiamati a questo ministero e fa parte della loro vocazione aiutare tutti coloro che vogliono conoscere e amare sempre più il Signore. D’altra parte, anche voi siete chiamati ad aiutare presbiteri e i consacrati a vivere la loro vocazione con sempre maggiore fedeltà, nella qualità di una coerenza che aiuta tutti a costruire il popolo di Dio, la Santa Chiesa.

Ora mi rivolgo a voi, carissimi sacerdoti e diaconi. Il Signore mi dà la grazia di vivere insieme a voi la Pasqua. Ci ritroveremo anche quest’anno per celebrare la Messa Crismale la mattina del Giovedì Santo. Non si tratta di una celebrazione di routine, ma di una manifestazione visibile di unità della nostra Prelatura, convocata attorno alla mensa del Signore che tutti ci chiama a seguirLo e, in cui il vescovo manifesta il segno tangibile di comunione con voi. Nei giorni del Triduo Pasquale il Signore ci riproporrà ancora una volta il suo stile di servizio, umiltà, obbedienza, fedeltà, amore, così efficacemente manifestati nella lavanda dei piedi. A ciascuno di voi auguro di vivere il cuore dell’anno liturgico e la sorgente da cui scaturisce la nostra fede: la Passione e la Resurrezione del Signore Gesù, come un invito alla Speranza che sempre ci deve animare anche nei momenti difficili e cupi della nostra vita. Non seminiamo per noi stessi, non parliamo una nostra parola, non annunciamo una nostra salvezza, non diamo una nostra misericordia, ma tutto è invio dello Spirito Santo come dono del Signore, e che ci ha promesso di stare con noi sino alla fine del mondo. Vi esorto dunque a ritornare all’essenziale della nostra vocazione, per rispondere con generosità alla fame e sete di Dio. Siamo chiamati ed inviati tutti alla Mensa del Signore per saziarci con il Pane della Parola e dell’Eucaristia.

Auguri a tutti. Auguri per una Pasqua che illumini gli angoli oscuri del nostro cuore e di ogni uomo della terra, presenti nella nostra vita di credenti. Auguri per una Pasqua di Speranza, di Amore, di Fedeltà al Signore, che incoraggia il nostro cammino nonostante la fatica o il dubbio che quotidianamente riscontriamo nella nostra vita. Auguri anche per coloro che si sentono lontani, non toccati da questo annuncio, forse anche a causa di una nostra tiepida testimonianza.

Auguro a tutti che il Cristo della Pasqua, che dissipa il timore e il male dai nostri cuori ci doni la Pace, entri in ogni casa e ogni cuore, inondandolo della Sua infinita Misericordia.

Laudetur Iesus Christe. Semper Laudetur

Dato a Roma nella Sede Episcopale il 25 Marzo 2018

Domenica delle Palme e della Passione del Signore.

Cordialmente in Cristo

+ Salvatore Micalef

 

 

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